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Infine Taormina, paradiso terrestre su un mare mormorante, isola di profumi e di fiori tra le rocce, luci sul mare, l’Etna rutilante. – No, adesso pensa alla tua patria! Quand’anche qui fosse cento volte più bello, pensa alla tua patria natia, al paese dei corsi d’acqua e dei boschi mormoranti e dalla grazia modestissima e intima. (Karel Čapek)

Sulla via di Taormina | tra uliveti e azzurro pelago | il cammin serpeggia al lito; | scosta Aurora al nevi-candido | Etna il vel col roseo dito. | Su la via protende il mandorlo | entro il cocchio i rami in fiore, | scherza al par di lieta driade | da l’amabile rossore. | Sovra il ritmo de l’Oceano, | i suoi miti Grecia invia; | urla immensa, al lido classico | versa il mar la melodia, | e sussurra in lingua ionica, | fra il tremor de l’aura etnea, | ondi-fresche, eterno-giovani | rapsodie de l’Odissea. (Carlo Snoilsky)

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